mercoledì 29 ottobre 2014

«È questo il punto, padre: la fede. Lei non è un tifoso, mentre io tifo Roma da sempre. La mia fede nei colori della mia squadra è completa come la sua nella Madonna».
‪#‎PerchéNonLoPortateALourdes‬

sabato 25 ottobre 2014

Sono sospeso nel nulla, sono l’ultimo uomo sulla terra, sono a Lourdes. E sono io a cercare un miracolo, il segno tangibile che ci sia qualcuno a vegliare sulla mia esistenza, che scacci via per sempre questa solitudine interiore, mia unica e vera compagna di vita.
Da "Perché non lo portate a Lourdes?".

giovedì 23 ottobre 2014

"Che ci faccio qui e come ci sono capitato lo so bene. Quello che non riesco ancora a decifrare è cosa sto davvero cercando."

mercoledì 22 ottobre 2014

Da oggi fino all'uscita riporterò alcune frasi tratte dal libro. Questa è quella presente sulla quarta. Enjoy!

"La fede religiosa è indiscutibile. Io, semplicemente, non la possiedo."

martedì 21 ottobre 2014

Ho appena ricevuto le copie del mio nuovo libro. Vedere tutte le ore chino davanti allo schermo, tutta la sofferenza, il divertimento, l'ansia, la preoccupazione, il sudore, l'esaurimento, le notti in bianco, il pezzo di vita che gli ho dedicato racchiusi in questo parallelepipedo, provoca sempre un'emozione particolare. Una specie di profonda nudità. Un pezzo d'anima che mi lascia, e che mi auguro, vi faccia compagnia, almeno durante la lettura.

domenica 12 ottobre 2014

Meravigliosa cena giapponese annaffiata da ettolitri di sake caldo. Mi addormento soddisfatto in preda ai fumi dell'alcol, pregustando la lunga e tranquilla dormita che mi aspetta. Un incubo mi sveglia di soprassalto alle 4.30 di mattina. Sudato e scosso, non riesco più a prendere sonno. La semplice equazione pancia piena-alcol-incubo è sinonimo di vecchiaia, vero? Che tristezza.

domenica 5 ottobre 2014

Stamattina, nonostante avessi fatto tardi, ho aperto gli occhi alle otto. Il mio stomaco tremava violentemente come attraversato da una corrente elettrica. A ogni respiro profondo corrispondeva un terremoto interno al quale non riuscivo a dare spiegazione. L'unico interessato e divertito dallo strano nuovo evento era Kafka, il mio gatto, che dopo giorni di calcolato distacco, si era concesso una notte di affetto disinteressato. Scrutava con attenzione la mia pancia accovacciato nella classica posizione pre agguato, e si lanciava di scatto con le zampe tese in avanti appena compariva il curioso tremolio. Io ero meno divertito di lui, ma anche in un certo senso affascinato dagli improvvisi mutamenti del mio corpo; dal tempo che scorre e porta con se cambiamenti non sempre piacevoli, ma di sicuro - in qualche modo - significativi. Dopo alcuni tentativi - sono arrivato a sferrare pugni come volessi mettere al tappeto l'oscuro responsabile nascosto sotto la mia pelle - sono riuscito a calmare lo spasmo. Ora è il momento di capire il motivo scatenante, che è sempre difficile da individuare. Come una caccia al tesoro che non prevede, però, il ritrovamento di oro e preziosi.