lunedì 16 maggio 2011

Pioggia.
Una pioggia insistente, tenace, convinta come la mia voglia di non esserci.
Di essere altrove. Al di là di un recinto, di uno steccato, di un muro.
Al di là di un confine, di un arcobaleno, di un cielo denso di nubi.
Al di là di un sogno.
Già i sogni, quei mondi confusi di immagini, sensazioni, simboli. Creati dai ricordi ammassati alla rinfusa nel ripostiglio del mio intimo teatro. Che premono per uscire e farsi ammirare anche per un solo attimo. Quei sogni carichi d’ansia, d’incertezza, dove sono vittima di soprusi e schiavitù. Quelli dove sono al servizio di un malvagio, dove combatto e rischio di essere ucciso. Dove fuggo da un pericolo che non conosco. Quelli da cui mi voglio liberare, e succede che invece di svegliarmi, viengo catapultato in un altro sogno che somiglia alla realtà e mi confonde. Quelli dove scopro la bellezza, dove mi ritrovo a volare su una foresta dai colori autunnali, dove qualcuno che ho appena incontrato mi sorride e mi dice di essere contento che io sia ancora vivo.
E poi al risveglio, i pensieri di quei sogni mi fanno compagnia. Cerco una spiegazione, un motivo, una ragione che non trovo mai. Forse perché non voglio trovarla, o forse perché non esiste. Come non esiste il mondo che ho costruito, se non nel mio intimo teatro.
E allora sento qualcosa bruciare nello stomaco. Ho voglia di fuggire, di correre, di vivere realtà diverse. Ho voglia di toccare con mano tutto ciò che esiste davvero. Ho voglia di imparare tutto quello posso. Ho voglia di intraprendere un lungo viaggio, di vivere un’avventura. E ho voglia di incontrare quel sorriso, per sentirmi vivo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come è bello quello che scrivi! Mi fa venire in mente il coraggio, la voglia di sperimentare e.... un racconto di fantascienza che ho letto tanti anni fa, in cui c'era la possibilità di fare una vacanza in un altro corpo, per esempio quello di un alieno che viveva dall'altra parte della galassia. Per me che sono,purtroppo, un'inguaribile paurosa abitudinaria(ma ci sto lavorando)una cosa così mi scatena un' ammirazione sconfinata! Un bacio.
giovanna
(Se pensi che mi sia dimenticata delle poesie che mi hai promesso ti illudi....se non ho commentato il tuo bellissimo post su Niccolò Fabi è per non farti sentire braccato ;)))

Lorenzo Amurri ha detto...

Hai ragione, le poesie! Commenta, commenta, non mi sento braccato. Mi fa solo piacere. Un abbraccio!