venerdì 26 novembre 2010

Ieri sera sono stato alla festa di compleanno del mio caro amico Max. Che ha pensato bene, nella migliore delle tradizioni delle sue particolari feste di compleanno, di farla in un locale erotico di S. Lorenzo: il caffè 'Veleno'. Ma facciamo un passo indietro. Una settimana fa apro, come di consueto, la mia posta elettronica e mi ritrovo ventinove messaggi con oggetto:«Porn D'». Penso subito a uno sconsiderato attacco di spam. Mi rendo invece conto che si tratta di un nuovo gruppo su facebook. A invitarmi a tale gruppo è proprio Max. Dopo aver eliminato le ventinove mail e modificato la ricezione nelle opzioni di facebbook, vado a curiosare nel gruppo. E' incredibile quanto la gente sia attratta dalla trasgressione, soprattutto quella a sfondo sessuale/erotico. Nel giro di tre giorni gli iscritti al gruppo lievitano come il pane nel forno. Il tutto accompagnato da un frenetico pubblicare di video e frasi sul tema. Un esempio del tenore dei video pubblicati: tre hostess (hotstess sarebbe il termine più adatto in questo caso) orientali di una non precisata compagnia aerea, si fanno una ricca pomiciata di tre minuti sotto a un ponte. A mio avviso sarebbe una pubblicità perfetta, diventerebbe la linea aerea più frequentata del mondo. La destinazione del volo non avrebbe più importanza. Leggendo scopro che lo scopo del gruppo è convogliare la gente alla festa. La provocazione: tutti si devono presentare con un oggetto fetish come biglietto da visita. Trovo che sia un'idea fantastica. Dalla velocità di aggregazione consiglierei al PD di fare una campagna elettorale a sfondo soft/erotico.
Il locale è meraviglioso. Piccolo con bar quadrato al centro della sala, classica stanzetta vetrata con lap dancer senza palo e scadente sia dal punto di vista sessuale che da quello ritmico: si muove come Freinkenstein e suscita sesso come l'alluce di Shrek. Tavolini e sedie vicino alle pareti dipinte chiaramente di rosso, e mini stanza con mini dj - il grande Giovannino (con tanto di mascherina rossa)- che ci ha deliziato spaziando dai Duran Duran ai Rage Against The Machine devo dire con grande gusto musicale. Gogna piazzata davanti all'entrata, non quella classica per mani e testa ma quella con lettino e travi a v per le gambe (una sorta di divaricatore ginecologico medioevale). Sono in compagnia del mio amico Michael che mi è venuto a prendere e mi ha portato alla festa. Bravissimo attore oltre che persona davvero speciale. Con una peculiarità: gli tremano le mani come se ci fosse un terremoto del settimo grado della scala Richter. Bere o farsi mettere in bocca una sigaretta con il suo aiuto diventa una manche di giochi senza frontiere. Ma veniamo ora al vestiario degli invitati. Quasi tutti in nero. Le donne sfoggiano toppini di pizzo e maculati, catene, manette (immancabili) e mascherine di ogni tipo. Gli uomini giacche di pelle, polsiere con punte di ferro (quelle dei metallari), fruste, una sorta di battiscopa in pelle e maschere (una da maiale e una da wrestler degne di nota). Il travestimento più riuscito è quello di Manu: vestaglia orientale e pacchetto di patatine a rappresentare Rocco Siffredi nella famosa pubblicità. Quello meno riuscito il mio: pantaloni di velluto e maglione di lana a collo alto. Se però consideriamo il lato fetish della sedia a rotelle allora vinco io! Bravo Max, serata ottimamente riuscita. Dovremmo farne un appuntamento fisso mensile. Vi lascio con foto della 'lap dancer' per farvi un'idea... (venuta mossa perchè l'ha fatta Michael).

martedì 9 novembre 2010

Vi allieto la giornata con qualche novità dell'ultim'ora:

ho trovato la macchina di mia madre parcheggiata davanti alla discesetta per disabili del marciapiede antistante il cancello di casa. Ho chiamato i vigili e gliel'ho fatta portare via. Avrà capito?

A pranzo: mia madre si guarda un dito e sentenzia:«Sento uno strano formicolio», mi guarda «sicuramente mi sta venendo una paralisi».

Al cinema: mi avvicino al botteghino e chiedo due biglietti. La signora mi guarda di sfuggita:«Sono quattordici euro».
«Veramente ci dovrebbe essere una riduzione per i disabili»
«Perchè lei ha l'invalidità?»
Guardo il mio corpo per assicurarmi di essere effettivamente seduto su una carrozzina:
«A occhio e croce direi di si»
«Che ne so, potrebbe essere un incidente, potrebbe riprendersi»
«...».